Vietato contestare

di Domenico Pizzuti sj

La contestazione nei confronti della ministra della famiglia e delle pari opportunità, al di là di una riprovazione di civiltà, fa emergere sostanzialmente una giovane generazione del paese che non si ritrova nelle politiche familiari dell'attuale governo, ed è urgente operare per un cambio di maggioranza di governo in senso democratico e progressista non solo da parte dei partiti di opposizione. Nel contempo fomentare la partecipazione democratica dei cittadini, per non dare fiato alla "volontà di potenza" della nostra premier "donna di potere" che usa perfino il suo nome per raccogliere consensi alle elezioni europee che hanno altra finalità. Non lasciandosi cloroformizzarsi dalla Sibilla romana a Palazzo Chigi secondo le modalità da "Minculpop" (Leggi Ministero cultura popolare) del passato ventennio fascista che trovano spazio in un comodo conformismo borghese e popolare. "purché se magna"...

A conti fatti, si è fatto gran rumore per aver tacitato la Ministra della famiglia e pari opportunità da parte di gruppi studenteschi, con affermazioni sopra le righe della premier Giorgia Meloni per difendere il suo cerchio magico. Si tratta del DIRITTO DI PAROLA che non è prerogativa di politici al governo, ma nelle forme opportune anche dei cittadini soprattutto dei giovani che vogliono essere ascoltati ed allo scopo fanno rumore. Inoltre, le contestazioni alla ministra riguardavano le sue affermazioni su aborto e famiglie monogenitoriali, le politiche familiari di questo governo.

Era in questione uno scontro di politiche quella dei diritti dei cittadini e quella della difesa della famiglia tradizionale affermata dalla Ministra e dalla maggioranza di governo di destra neofascista. E se si vuole della civiltà dei diritti liberale e progressista che si era affermata nei decenni precedenti anche nel nostro paese ed era stata assimilata dalle giovani generazioni, come è avvenuto da parte delle donne in Iran nei confronti di un governo repressivo teocratico, protestando appunto.

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