Puntare tutto sull'autorità del Capo

di Domenico Pizzuti sj

In questa accesa campagna elettorale in cui i leader dei vari partiti sono impegnati in prima linea per galvanizzare i propri elettori nei comizi delle pubbliche piazze del nostro paese per conservare o conquistare la maggioranza nelle istituzioni della Ue, avvertiamo l’esigenza di categorizzare la fisionomia politica soprattutto dei leader della destra nazional-conservatrice e della Lega salviniana trasparente nella propaganda elettorale per le vicine elezioni per il parlamento europeo 8/9 giugno 2024. Ci riferiamo in particolare ad una riflessione dedicata dal noto scrittore Antonio Scurati al fenomeno del “Populismo” - di cui ad un nostro precedente intervento: Antonio Scurati.

Fascismo e Populismo. Mussolini oggi, Bompiani 2023, pp.55-83 - perché delinea alcune caratteristiche capaci di definire la fisionomia politica del fenomeno del “Populismo” e soprattutto la forma della sua leadership, che assumono l’aspetto di vere e proprie regole, di precetti, procedimenti, tecniche politiche espresse in queste voci: Personalizzazione autoritaria; polemica antiparlamentaria; guidare seguendo; politica della paura; commutare la paura in odio; semplificare la vita moderna; comunicare al corpo con il corpo.

L’insieme di questi principi delinea la preferibilità dell’ autoritarismo alla democrazia, che i populisti di oggi negano pur cercando di modificare le istituzioni democratiche in senso illiberale (Ungheria, Polonia).

In primo luogo ci è apparso chiaro che Matteo Salvini rappresenta il tipo di personalizzazione autoritaria di un leader padano, perchè ha avocato a sè, senza discussioni, come segretario della Lega tutte le decisioni politiche per rafforzare la leadership padana e nazionale messa alla prova nelle prossime elezioni al Parlamento europeo, avventurandosi in scelte come quella del generale tradizionalista Vannacci da verificare. Per il resto è un propagandista elettorale che ha sempre una bocca aperta per le sue elevate riflessioni o uscite quotidiane di un mondo all’incontrario.

In secondo luogo, nella leader di Fratelli d’Italia e Premier del Consiglio dei MInistri Giorgia Meloni con la sua continua esposizione mediatica autoreferenziale ma non solo, a nostro avviso, senza ricorrere al narcisismo si evidenzia una Centralità autoritaria del capo non solo perchè parla di tutti gli argomenti del Consiglio dei Ministri in maniera autoreferenziale, ma decide senza discussione con l’aiuto della sorella le strategie politiche di Fratelli d’Italia. Anche il colpo di mano autoritario nella lista di Fdi per le europee invitando sfacciatamente a votare il nome di Giorgia quando nelle scheda occorre o scrivere il cognome del candidato preferito o nome e cognome e Giorgia è solo un “matronimico” autoritativamente invitato a votare ai propri elettori e ultimamente proponendo nella Propaganda elettorale bellamente lo slogan “con Giorgia” dal palco del comizio a Piazza del popolo a Roma. E’ una seduzione elettorale o mettere tutto in capo a sè confidando nella scarsa acculturazione politica degli elettori italiani.

Ma certo non di tutti, e non basta essere una donna di successo a Palazzo Chigi, ed eletta partecipare come premier al Consiglio dei ministri della Ue ma non recarsi poi ai lavori del Parlamento europeo. In tutti i casi è solo una dei 27 liberi stati che compongono la Ue che le elezioni europee, come richiamato dal Presidente Mattarella, consacreranno la sovranità accordata dagli accordi tra stati.

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