L'Europa non è un mercato

di Domenico Pizzuti sj

Alla vigilia dei lavori del nuovo Parlamento europeo di Strasburgo domani giovedì 18 luglio per l’elezione del Presidente del Consiglio Ue e le nomine degli altri vertici del Consiglio, formuliamo un augurio per la candidata di punta del Partito Popolare europeo Ursula von der Leyen per una riconferma come Presidente - non solo di Popolari, socialisti, liberali (con l’aggiunta degli Ecologisti europei) a scanso di franco tiratori nell’urna - che a nostro avviso non è solo una riconferma ma rispondere alle sfide non solo del conflitto ucraino ma di nuovi equilibri elettorali in due paesi trainanti l’Europa (Regno Unito, Francia) e delle sfide delle crisi climatiche e delle migrazioni forzate verso l’Europa e così via.

Nello stesso tempo invierei alla Premier Giorgia Meloni un libro di un innammorato dell’Europa l’ ex Presidente del Consiglio Enrico Letta, Molto più di un mercato. Viaggio nella nuova Europa. Il Mulino, Bologna 2024. Un libro frutto di una viaggio nelle capitale europee per Commissione del Consiglio Europeo per non incorrere in semplificazioni indebite sui problemi della nuova Europa, e non leggere solo i dossier di governo a Palazzo Chigi. 

E soprattutto raccomanderei allla Meloni il Discorso di ampio profilo della Presidente del nuovo Parlamento europeo di Strasburgo la popolare Metsola dopo la sua riconferma quasi plebiscitaria a Presidente del nuovo Parlamento che evidenzia in Metsola una vera “politica europea”. Infatti, è sembrata stravolgente una affermazione propagandista di questi giorni della Premier Meloni che il voto per la Presidenza Ue non è “gratis” a trattative in corso per il riconoscimento di un italiano come Commissario nel Consiglio europeo.

Se c’è un insegnamento da trarre da queste trattattive per le nomine dei vertici del Consiglio europeo è che l’Unione europea - ci si perdoni - non è solo o principalmente un mercato, un “mercato delle vacche!”, ma è STORIA, CULTURA E POLITICA secondo le madri e padri di questa unione europea per dare speranze alle donne ed uomini di queste popolazioni e per mancanza di solida cultura europea ridurla a “scambio” e mercato per avere qualche posto a tavola!

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