American Giorgia
di Domenico Pizzuti sj
Eventi certo straordinari nella guerra Israele-Hamas con la firma e l’inizio della tregua a cui hanno contribuito mediatori: tra gli altri primo ministro del piccolo stato del Qatar che papa Francesco oggi all’Angelus ha ringraziato con altri per la mediazione esercitata per una tregua, cioè un “cessata il fuoco” per la strage di 47.000 civili cioè palestinesi nel corso di 400 e passa giorni di guerra distruttivi di vite e territori nella striscia di Gaza.
In questo contesto la nostra “piccolina Giorgia” transvola di nuovo a Washington USA per partecipare all’insediamento di Ronald Trump come 47mo Presidente USA, unica invitata di uno stato dell’Europa con l’EU ignorata a partecipare a questo evento, dopo la visita notturna della nostra premier alla residenza di Donald Trump sul dossier liberazione Cecilia Sala. L’ex premier Prodi, piuttosto attivo nella scorsa settimana, che ironicamente ha connotato questi avvicinamenti della Nostra come “obbedienza duplice USA: Ronald Trump e Elon Musk” grandi magnati dell’industria e delle reti di comunicazione internazionali, ha fatto infuriare la Giorgia, non nostra certo. Non è un fatto personalistico di successo come viene propagandata - in forza di una leadership fortemente personalizzata.
A nostro avviso occorre riflettere su gli ondeggiamenti internazionali della Meloni, che dopo aver strepitato per aver un Commissario Fitto nel Consiglio della EU a Bruxelles (di cui non si è più parlato) con il Presidente eletto Donald Trump, non sappiamo se per affinità elettive, si è portata nella corte di due magnati USA “Straricchi e Potenti” come ha eccepito Joe Biden. Al di là di un certo premierato in nuce per personalizzazione non solo dello stesso premierato, la domanda che si pone: chi decide la politica estera e che ruolo ha il Parlamento negli orientamenti di politica internazionale.
Occorre rammentare che siamo una Repubblica democratica: Non basta il suo attivismo personale specialmente ora con i problemi riguardanti la ricostruzione e sistemazione statale della “Striscia di Gaza”, a cui finora a parte alcune dichiarazione del Ministro degli esteri siamo stati assenti in quell’area di guerra e stragi di civili, pur essendo disponibili non solo all’invio di aiuti alimentari insieme all’ONU alle popolazioni palestinesi che vogliono vivere con donne e bambini nel loro territorio. DIO sia con loro.
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